venerdì 31 gennaio 2025

INTERVISTA A MICHELE MOZZICATO DI EGEA MUSIC GROUP

Il responsabile delle divisioni “publishing” e “live” di EGEA Music Group ci parla della sua visione del mondo musicale italiano. Un’analisi tra presente e futuro.

(Michele Mozzicato - Credit M. Mozzicato)

Con oltre vent’anni di esperienza, Michele Mozzicato rappresenta una voce autorevole nel mondo del business musicale italiano. Egea Music Group è una realtà indipendente, che si è sempre distinta per i contenuti di alta qualità. Nata come etichetta musicale nell’ambito della musica jazz, si è evoluta all’inizio degli anni 2000 entrando nella distribuzione musicale (in esclusiva) per poi ampliare il suo spettro e diventare grossista nel 2010. Contemporaneamente ha sondato altri campi all’interno del mondo musicale, acquisendo know how e sviluppando le divisioni “live management” (attività manageriale, booking e eventi) affiancandola a quella legata alla parte editoriale (publishing).

In questi ultimi due contesti trova il suo attuale assetto professionale Michele Mozzicato, che ha deciso di condividere la sua visione di musica in Italia, inserendola nel contesto culturale del Paese.

 

D - Colpisce l’evoluzione di Egea, in quanto compiuta da una realtà indipendente. Cosa ci puoi dire a riguardo?
R - Il mondo della musica è molto frastagliato in termini di competenze. Occuparsi di publishing è diverso rispetto alla gestione complessa dei concerti o al management puro. Tutti i cambiamenti vanno acquisiti e gestiti lentamente. È un’evoluzione.

Non abbiamo mai fatto un ragionamento da “pura azienda”. Il mercato musicale infatti, non è assimilabile a quello che ha logiche commerciali comuni. La parte artistica è una sfida che non ha regole fisse. Sono talmente tanti i fattori che influiscono sul prodotto culturale, da renderlo più difficile da prevedere. È più liquido.

Noi di questa difficoltà ne vediamo il lato positivo, perché richiede un approccio più stimolante e creativo. Con la musica può succedere tutto. Al contrario di altri campi, non si può gestire tutto “matematicamente”, ma ci sono dei margini di tolleranza molto ampli.

 

D - Qual è l’attuale situazione del mondo culturale e musicale italiano dal tuo osservatorio?

R - C’è una problematica sulla quale riflettiamo spesso. Risulta esserci una mancanza di gestione del mercato musicale da parte delle istituzioni, in quanto non esiste  una reale distinzione tra il mercato “culturale” e quello “dell’intrattenimento”.

Se si guardano i bilanci delle regioni italiane, molti fondi sono gestiti dagli assessorati alla cultura e altri da quelli al turismo. Questo non solo crea confusione, ma crea una non consona gestione dei fondi. Una cosa è gestire progetti culturali, una cosa sono quelli di intrattenimento (che hanno diritto e logica di esistere), ma che non dovrebbero togliere risorse alla cultura. Dobbiamo sviluppare la parte artistica e culturale di un Paese.

Oggi, l’industria culturale italiana è abbastanza limitata e si trova al centro di un disequilibrio. Se da una parte c’è una presenza economica irrilevante infatti, dall’altra gode di una grossa visibilità mediatica. È una situazione atipica.

 

D - Voi come gruppo musicale, in quale fascia vi ponete all’interno del mondo economico e culturale italiano?

R - Noi siamo in una fascia media. Purtroppo in Italia, “tutto ciò che è medio fa una fatica enorme”. Eppure l’operatore culturale italiano ha competenze elevate, anche se si confrontano a livello europeo. La capacità di gestire la parte tecnica, amministrativa, burocratica e il problem solving degli italiani è un fatto riconosciuto.

 

D - Come mai siete entrati nel mondo del live management?

R - Per Egea, la scelta del live è stata diversa dalla mera diversificazione di business. C’è stata inizialmente una esigenza legata alla distribuzione. Alcune etichette estere, non riuscivano a entrare nel mercato live in Italia, e questo rappresentava una grande mancanza per la visibilità degli artisti. Noi ci siamo posti come “ponte” per unire questa esigenza al territorio italiano. Per fare un esempio: grazie a questa attività, abbiamo potuto - tra gli altri- portare in Italia artisti del calibro di Esperanza Spalding (vincitrice del Grammy Award come “Best Jazz Vocal Album” nel 2013 - nda).

 

D - Come vedi l’evoluzione del mondo musicale indipendente nel prossimo futuro.

R - Il mercato, soprattutto in ambito indipendente, in futuro necessiterà di azioni di “convergenza” da parte degli operatori, che comporterà una presenza più forte della realtà culturale e imprenditoriale che rappresentiamo nel Paese. Bisognerà trovare formule di collaborazione tra gli “indipendenti” dal punto di vista artistico, strategico e tecnico.  In questo caso, al contrario di quando detto precedentemente, si potrà fare un ragionamento di tipo “matematico”. Strettamente manageriale.

 

L’intervista si conclude con alcune riflessioni sullo scollamento, che si percepisce anche dal punto di vista delle etichette,  tra il mondo della formazione musicale (conservatori, scuole di musica e accademie) e il mondo del lavoro. Michele ci racconta come anche negli incontri con gli studenti di musica, lui metta sempre in evidenza la correlazione tra la parte artistica e quella economica, che permette all’artista di continuare a fare musica e quindi cultura nel nostro Paese.

Anche in questo caso, troviamo un pieno accordo con la visione del nostro ospite e ci preme terminare questo articolo con un appello rivolto a “coloro che formano i nostri artisti dal punto di vista musicale”, evidenziando come in Italia ci siano professionalità - nel mondo del management, del marketing e della comunicazione - che possano dare un contributo importante all’educazione e all’ingresso nel mercato della cultura dei nostri giovani talenti.

Una realtà nella quale anche Opificio della Musica è pronta a fare la sua parte.

 

Un ringraziamento a Michele Mozzicato per aver condiviso con noi le sue riflessioni e la sua grande esperienza.

 

 

Emmanuele Macaluso

sabato 25 gennaio 2025

SANREMO 2025

Artisti, titoli delle canzoni e autori dei brani in gara all’Ariston per la settantacinquesima edizione del Festival della Canzone Italiana di Sanremo

(Logo del Festival di Sanremo 2025 – credit: organizzazione del Festival e RAI)

Andrà in scena dall’undici al quindici febbraio la settantacinquesima edizione del Festival della Canzone Italiana di Sanremo. Il tradizionale concorso canoro sarà trasmesso - come da consuetudine - dalle piattaforme RAI e vede il ritorno, in qualità di direttore artistico e conduttore, di Carlo Conti, dopo le edizioni condotte da Amadeus.

A poche ore dall’ascolto in anteprima dedicato alla stampa pubblichiamo di seguito i nomi degli artisti in gara, i titoli dei brani e i relativi autori. Colpisce la quantità, e la persistenza, di alcuni autori all’interno di più canzoni ammesse da Conti alla rassegna canora.

I cambiamenti all’interno del mercato discografico e nel music business hanno creato vere e proprie tendenze e “scuole” autoriali per l’invasione della musica popolare sui nuovi media.  Si denota quindi una vera e propria corsa all’inserimento del proprio nome per l’acquisizione dei diritti d’autore.

34 le canzoni in gara suddivise come segue: 30 nella categoria “campioni” e 4 “nuove proposte” selezionate attraverso Sanremo Giovani. 

Di seguito l’elenco:


Cat. campioni:

> Achille Lauro - “incoscienti giovani” (De Marinis, Masnzairi, Antonacci, Simonetta, Nelli, Calciulli)

> Bresh - “La tana del granchio” (Brasi, Di Biasi, De Lauri, Ghiazzi)

> Brunori Sas - “L’albero delle Noci” (Brunori)

> Clara - “Febbre” (Soccini, Ettorre, Calearo, Faini, Abbate)

> Coma_Cose - “Cuoricini” (Mesiano, Zanardelli, Filippelli, Manilardi)

> Elodie  - “Dimenticarsi alle 7” (Di Patrizi, Petrella, Simonetta)

> Emis Killa - “Demoni” (Giambelli, Lazzarin, Mattia e Marco Cerri, Abbate)

> Fedez - “Battito” (Lucia, La Cava, Abbate, Lazzarin)

> Francesca Michielin - “Fango di Paradiso” (Michielin, Simonetta, Raina)

> Francesco Gabbani - “Viva la vita” (Gabbani, Gabelloni, De Crescenzo, Simonetta, Vittori, Zito)

> Gaia - “Chiamo io chiami tu” (Gozzi, Petrella, Tognini)

> Giorgia - “La cura per me” (Fabbriconi, Zocca)

> Irama - “Lentamente” (Fanti, Fabbriconi, Zocca, Colonnelli)

> Joan Thiele - “Eco” (Thiele, Abbate, Benussi, Triglia)

> Lucio Corsi - “ Volevo essere un duro” (Corsi, Sabatini)

> Marcella Bella - “Pelle diamante” (Bella, Cirenga, Simoncini, Mammaro, Rettani)

> Massimo Ranieri - “Tra le mani un cuore” (Ferro, Neviani, Anania, Venturini)

> Modà - “Non ti dimentico” (Silvestre)

> Noemi - “Se t’innamori” (Mahmoud, Fabbriconi, Zocca)

> Olly - “Balorda nostalgia” (Olivieri, Boverod, Pasini)

> Rkomi - “Il ritmo delle cose” (Martorana, Ettorre, Pierotti, Catitti, Faraone, Lombroni Capalbo)

> Rocco Hunt - “Mille volte ancora” (Pagliarulo, Simonetta, Tognini, Antonacci, Santarelli, Salvaderi, Rossi)

> Rose Villain - “Fuorilegge” (Luini, Abbate, Lazzarin, Ferrara)

> Sarah Toscano - “Amarcord” (Toscano, Ettorre, Abbate, Mercuri, Cremona, Grillotti, Maimone)

> Serena Brancale - “Anema e core” (Brancale, Abbate, Ettorre, Finotti, Lazzarin)

> Shalbo con Guè, Joshua e Tormento - “La mia parola” (Lombroni Capalbo, Cellamaro, Fini, Bale, Canocchia, Faraone, Lamanna, Medici)

> Simone Cristicchi - “Quando sarai piccola” (Cristicchi, Mineo, Brunialti)

> The kolors - “Tu con chi fai l’amore” (Fiordispino, Petrella, D’Erme, Tognini)

> Tony Effe - “Damme ‘na mano” (Rapisarda, Faraone, Vettraino)

> Willie Peyote - “Grazie ma no grazie” (Bruno, Bestonzo, Romeo, Vella)


Nuove proposte:

> Alex yse - “Rockstar” (Rina, Facchinetti, Ieva)

> Maria Tomba - “Goodbye (voglio good vibes)” (Bruno, Tomba, G. e M. Guerra, Mineo)

> Settembre - “Vertebre” (Settembre, Di Lenola, Finotti)

> Vale LP e Lil Jolie - “Dimmi tu quando sei pronto per fare l’amore” (De Crescenzo, Dadone, Calearo, Cianchi, Sanseverino, Tognini)

 

 

Emmanuele Macaluso

domenica 12 gennaio 2025

YANNICK NÉZET-SÉGUIN SUL PODIO DEL NEUJAHRSKONZERT 2026

ATTUALITA’: Il direttore d’orchestra canadese dirigerà per la prima volta i Wiener Philharmoniker per il tradizionale Concerto di Capodanno 2026.

 

(Yannick Nézet-Séguin - Credits: George Etheredge)

Per la prima volta, il quarantanovenne direttore d’orchestra canadese, dirigerà l’Orchestra Filarmonica di Vienna per il Concerto di Capodanno 2026. Un evento tradizionale che ogni anno viene seguito da milioni di persone attraverso i media. 

L’invito, reso pubblico - come da tradizione - quasi in concomitanza con il Concerto di Capodanno (quest’anno condotto dal maestro Riccardo Muti), sottolinea anche il sodalizio artistico tra Yannick Nézet-Séguin e la Wiener Philharmoniker.

Una collaborazione iniziata in occasione della Settimana Mozartiana di Salisburgo nel 2010 e che ha visto Nézet-Séguin più volte impegnato nella direzione dell'orchestra viennese in concerti a Vienna e Salisburgo e in tournée. Tra queste occasioni il Concerto della Notte d'Estate 2023.

Dopo quindici anni arriva l’invito per la direzione del Neujahrkonzert 2026.

 

Nel comunicato ufficiale, il presidente della Filarmonica di Vienna - Daniel Froschauer - evidenzia l'importante ruolo di Nézet-Séguin con l'orchestra: “La Filarmonica di Vienna ha goduto di una stretta e fruttuosa collaborazione artistica con Yannick Nézet-Séguin dal 2010. In qualità di direttore musicale del Metropolitan Opera di New York e di direttore principale di importanti ensemble internazionali come la Philadelphia Orchestra, egli è un esempio dei generi che costituiscono il linguaggio musicale dei Wiener Philharmoniker. Scegliendo Yannick Nézet-Séguin cerchiamo di realizzare il nostro obiettivo di lavorare maggiormente con la generazione più giovane di direttori d'orchestra"

 


Emmanuele Macaluso