mercoledì 26 ottobre 2022

CHIARA BERTOGLIO E LA SUA RICERCA DI EQUILIBRIO SULLA MUSICA

Chiara Bertoglio rilascia un’intervista nella quale racconta la continua ricerca di equilibrio in una vita che indaga la musica in molte sue forme.

(Copyright: Chiara Bertoglio - Credit: Alberto Tosi)

Scrivere di Chiara Bertoglio senza cadere nella tentazione di “appoggiarsi” semplicemente al suo infinito curriculum non è facile. Cercare di punteggiare una biografia che non sia quella ufficiale è una piccola impresa. Chiara Bertoglio è una pianista, docente al Conservatorio di Novara e ricercatrice italiana. In tutti e tre i ruoli ha raggiunto vertici di eccellenza e importanti riconoscimenti.

Sul suo sito internet ufficiale il curriculum, la lista delle pubblicazioni, delle incisioni e delle conferenze riempirebbe decine di pagine Word. Come può essere possibile mantenere standard così alti in tre diversi modi di vivere la musica?

A raccontarcelo è proprio la protagonista di questa intervista concessa in un caldo pomeriggio estivo.

Essere una musicista, una docente e una ricercatrice non è semplice. Equivale ad una lunga e continua ricerca di un equilibrio che poggia su sé stesso e mantiene le tre sfaccettature di una carriera in continua espansione. Un equilibrio fluido che si adatta ai continui cambiamenti. Alle evoluzioni.  

Ed è proprio mentre si parla di questo concetto così legato alla tecnica e alla cultura che avviene qualcosa che ci colpisce. Una sorta di epifania posta dalla protagonista con una grazia forse inconsapevole ma efficace. Quella continua ricerca di equilibrio (parola ripetuta in quanto vera chiave di lettura di questo articolo) della professionista, trova le sue radici e le sue basi nella visione del mondo, della cultura e dell’arte della giovane donna che ce la racconta.

I contorni non sono definiti. Non vi è una linea netta che divide la donna dall’artista, studiosa e docente mentre il moto perpetuo avviene. Ma le varie “funzioni” si fondono. Confondono. Mischiano. Condividono spazio e tempo. Il tutto con un’armonia che è contemporaneamente arte, musica e umanità.

Abbiamo chiesto alla dottoressa Bertoglio di raccontarci il suo rapporto con i nuovi media per la divulgazione dei suoi lavori e delle sue attività. Anche in questo la visione strategica della nostra protagonista va in una direzione diversa rispetto a quella collettiva, ma con la solidità e la consapevolezza di chi conosce qual è lo spazio che vuole ritagliarsi nel mondo della comunicazione online.

Non ci troviamo di fronte ad una donna che condivide contenuti quotidianamente per mantenere alti i numeri degli algoritmi, ma ad una professionista che crea post solo quando ha qualcosa da dire. Lancia i suoi contenuti o i suoi aggiornamenti e se qualcuno li legge e interagisce è positivo, ma se questo non accade, va bene lo stesso. I post rimangono comunque lì, semplicemente per quello che sono: contenuti condivisi.

Se tra i lettori di questo articolo ci fosse un social media manager (cosa molto probabile vista la tipologia di blog) potrebbe avere molto da ridire, ma invito a valutare come questo approccio mentale (ancor prima che tecnico) sia profondamente rispettoso del tempo dell’artista e - soprattutto - non la tiene incatenata alla tastiera del suo dispositivo elettronico, dandole l’opportunità di sviluppare le sue passioni, le sue esperienze e la sua professione.

Forse questo approccio è una delle ragioni che permettono quella continua ricerca di equilibrio e performance che non viene  così sviata da fattori secondari.

(La copertina del CD “Johann Sebastian Bach: Orchestral Suites Nos. 1-3” - Credit: Da Vinci Records)

Attualmente, Chiara Bertoglio pone molte energie nella sua veste di ricercatrice e pianista. È infatti da poco uscito il quarto volume della sua opera dedicata a Bach dal titolo: “Johann Sebastian Bach: Orchestral Suites Nos. 1-3 (Piano transcriptions by Giuseppe Martucci)edito da Da Vinci Records.

La descrizione dell’album è disponibile qui https://davinci-edition.com/product/c00644/

Concludiamo questo articolo dando i riferimenti per conoscere meglio i lavori della nostra intervistata, nella speranza di aver creato un’occasione per far conoscere il mondo di un’eccellenza italiana attraverso i suoi lavori.

Consigliamo quindi la visita del sito web ufficiale all’indirizzo https://www.chiarabertoglio.com/home

 

Emmanuele Macaluso

domenica 16 ottobre 2022

DORA TORTORA - LA VOCE JAZZ DI TORINO

Dora Tortora, cantante jazz e direttore artistico della scuola musicale “A Tutta Musica!”, ci racconta le sue origini musicali e il suo presente artistico e professionale.

(Nella foto Dora Tortora – Foto: Stefano Gnech)

Questa è la storia di una donna che ha incontrato la musica molto presto e che ad essa ha dedicato molto tempo della sua vita. Una vita che somiglia ad uno di quei film in cui quella che è una passione embrionale di una madre passa alla figlia che la concretizza. La rende vera. La rende musica.

Nel 1952, una donna, non ancora ventenne, parte dalla Sicilia alla volta di Roma per ascoltare dal vivo il terzo concerto italiano di Louis Armstrong e Lucille Wilson. La figlia di quella donna che nell’Italia del dopoguerra attraversa mezzo Paese guidata dalla sua passione per la musica jazz, sente fin dall’adolescenza quella stessa attrazione.

Ascolta musica, studia e inizia a cantare fino a quando, dopo un’esibizione al Teatro Filarmonica di Ambra (Arezzo) decide di trasformare quella passione in un lavoro. In uno strumento in grado di trasmettere la sua passione e le sue emozioni agli altri.

Dora Tortora, questo il nome di quella ragazza, si iscrive al Conservatorio “G.F. Ghedini” di Cuneo dove, affiancando allo studio vocale quello dell’accompagnamento al pianoforte, si diploma con il massimo dei voti.

Come un artigiano nella sua bottega ha lavorato, forgiato, affinato e sviluppato il suo talento.

Ha seguito corsi, partecipato a workshop e masterclass e ha sentito l’esigenza di imparare a insegnare agli altri quello che ha appreso nel suo percorso accademico, formativo e da artista.

Dietro quella calda voce jazz - con un vibrato naturale davvero notevole - si è sempre mantenuta viva una donna pratica e ostinata, con l’esigenza di rendere concreto il suo lavoro. Forse, su queste note caratteriali si è fatto spazio l’incipit che l’ha portata a studiare e certificarsi all’insegnamento utilizzando il metodo teorizzato da Edwin E. Gordon.

Questo metodo consente potenzialmente a tutti di fare musica, anche a coloro che non sanno leggere uno spartito e che non hanno basi teoriche. Una visione democratica e popolare della musica che Dora ha fortemente voluto come metodo didattico della scuola musicale torinese “A Tutta Musica! (rigorosamente con il punto esclamativo nda), della quale è direttore artistico.

Oltre alla preparazione accademica e formativa, Dora ha acquisito una grande esperienza sul palco, condividendo con il pubblico il calore della sua voce. Una condivisione che è avvenuta come cantante solista e in collaborazione con cori e gruppi della scena torinese e nazionale.

Una vita artistica che si rinnova continuamente e che la vedranno protagonista anche nei prossimi mesi.

Dora Tortora, è una di quelle eccellenze artistiche e manageriali che, attraverso queste pagine, desideriamo far conoscere. Una professionista culturale che con il suo lavoro condivide arte e le dà continuità. Una manager che investe dal punto di vista imprenditoriale e che ha reso la scuola che dirige (nella zona “Vanchiglietta” di Torino) un riferimento saldo e sano sul suo territorio. Una direttrice e docente che trasmette musica a bambini, ragazzi e adulti con metodo e una gentilezza che ti accarezza come la musica.

Durante questa intervista, siamo rimasti colpiti dal naturale equilibrio che Dora ha saputo creare tra il suo eclettico lato artistico e il pragmatismo di chi deve gestire una scuola di musica. Due anime apparentemente diverse che in questa donna convivono con grazia e determinazione. Forse quella determinazione ereditata da quella ragazza che, in un contesto sociale e culturale molto diverso da quello attuale, ha messo da parte la paura per raggiungere una città lontana e ascoltare musica venuta da molto più lontano. Dall’altra parte del mondo.

Il consinglio quindi, è di conoscere meglio Dora Tortora leggendo la pagina a lei dedicata sul sito della scuola che dirige https://www.atuttamusicatorino.it/dora-tortora-canto-pianoforte

 

Emmanuele Macaluso