mercoledì 22 giugno 2022

BORIS GODUNOV DI MUSORGSKIJ APRE LA STAGIONE 2022/23 DEL TEATRO ALLA SCALA

La prima al Teatro alla Scala di Milano del prossimo 7 dicembre vedrà in scena il Boris Godunov del compositore russo Modest Musorgskij, sotto la direzione del maestro Riccardo Chailly.

(Credit: Teatro Alla Scala di Milano)

Il Teatro alla Scala di Milano ha presentato i contenuti musicali e artistici che comporranno la stagione 2022/23. Una scelta di qualità (e quantità) che prevede la produzione di 14 titoli d’opera - otto dei quali in lingua italiana - e oltre 250 spettacoli.

 

Un impegno notevole che regala la prima sorpresa già all’inizio della stagione, dove la tradizionale “prima” del 7 dicembre avrà in cartellone l’opera del compositore russo Modest MusorgskijBoris Godunov”.

Una scelta che ha sorpreso coloro che prevedevano un’opera di Mozart.

Sul podio il direttore musicale del teatro Riccardo Chailly che dirigerà per la prima volta questa opera. La regia sarà affidata a Kasper Holten. Diretta televisiva e in streaming affidata alla RAI.

 

È stato lo stesso direttore Chailly - in una dichiarazione - a spiegare le ragioni che hanno portato alla scelta dell’opera di Musorgskij per la prima:

« Il Boris Godunov di Modest Musorgskij, che presentiamo nella regia di Kasper Holten, ebbe nel nostro teatro la sua prima rappresentazione italiana nel 1909 con la direzione di Eduardo Vitale e Fëdor Šaljapin come protagonista e rimase nelle stagioni successive come presenza costante, in particolare grazie ad Arturo Toscanini che lo diresse per quattro stagioni tra il 1922 e il 1927, ad Antonio Guarnieri che lo ripropose nel 1935, 1941 e 1946, e quindi tra gli altri ad Antonino Votto e Gianandrea Gavazzeni.

Nel 1979 - prosegue Chailly – “Boris Godunov” fu la seconda opera non italiana a inaugurare la stagione il 7 dicembre dopo il “Fidelio” diretto dal Karl Böhm nel 1974: una scelta di apertura voluta da Claudio Abbado che ne diede un’interpretazione memorabile insieme al regista Yuri Ljubimov. Ero allora assistente di Abbado e ricordo i mesi di prove per realizzare uno spettacolo molto innovativo che fu anche oggetto di critiche ma che è poi rimasto nella storia interpretativa dell’opera oltre che in quella della Scala. Tullio Serafin scriveva che la grandezza del Boris è forse debitrice del cupo realismo con cui Verdi dipinge la vertigine del potere in Macbeth. Presentare le due opere in due inaugurazioni consecutive assume anche questo significato».

 

Anche quest’anno il cast è stellare:

 

Boris Godunov: Ildar Abdrazakov

Fëdor: Lilly Jørstad

Ksenija: Anna Denisova

La nutrice di Ksenija: Agnieszka Rehlis

Vasilij Šujskij: Norbert Ernst

Ščelkalov: Alexey Markov

Pimen: Ain Anger

Grigorij: Misha Didyk

Varlaam: Andrii Goniukov

Misail: Alexander Kravets

L'ostessa della locanda: Maria Barakova

Lo Jurodivyi: Yaroslav Abaimov

Pristav, capo delle guardie: Oleg Budaratskiy

Mitjucha, uomo del popolo: Roman Astakhov

 

L’intera costruzione della stagione d’Opera 2022/23 risulta essere ricca e intelligentemente strutturata, con l’obiettivo di dare prodotti culturali di qualità agli spettatori abituali del teatro e contemporaneamente con un potenziale appeal nei confronti di un pubblico più ampio che si vuole tentare di coinvolgere.

Infatti, sui 14 titoli (otto in lingua italiana) troviamo un’offerta molto diversificata. A partire dall’esordio scaligero per “Li zite 'ngalera” (I fidanzati in prigione), in napoletano, di Leoardo Vinci (opera comica del '700) e per “Rusalka” del ceco Antonin Dvorak.

I titoli di Giuseppe Verdi saranno due: “I vespri siciliani” e “Macbeth”. Gli altri titoli italiani: “La Bohème” di Giacomo Puccini (nell'allestimento del 1963 di Franco Zeffirelli, nato cent'anni fa), “Lucia di Lammermoor” di Gaetano Donizetti, “Il Barbiere di Siviglia” di Gioachino Rossini, “L'Amore dei Tre Re” di Italiano Montemezzi e “Andrea Chenier” di Umberto Giordano. Completano il panorama operistico “Le nozze di Figaro” di Mozart, “Peter Grimes” di Britten, “Salome” di Strauss e “Les contes d’Hoffmann” di Offenbach.

 

Per maggiori informazioni sulla stagione 2022/23 vi invitiamo a visitare il sito ufficiale del Teatro alla Scala di Milano al link https://www.teatroallascala.org/it/stagione/2022-2023/index.html

 

Emmanuele Macaluso

 

 

ATTENZIONE - Nota di Redazione: Opificio della Musica, a seguito della pubblicazione del calendario della stagione 2022/23 del Teatro alla Scala, preparerà delle conferenze per mettere i telespettatori nelle condizioni di vivere al meglio l’eperienza televisiva dell’opera in scena il 7 dicembre.

Le conferenze, dal titolo “Invito alla prima: Boris Godunov di Modest Musorgskij”, si terranno nella zona di Torino e saranno proposte nei mesi di ottobre, novembre e inizio dicembre.

È possibile invitare Emmanuele Macaluso presso associazioni e fondazioni per la presentazione delle conferenze.

 

Per essere aggiornati su questi eventi e sull’uscita dei prossimi articoli, iscrivetevi alla newsletter di Opificio della Musica all’indirizzo opificiodellamusica@gmail.com.

giovedì 9 giugno 2022

TORINO JAZZ FESTIVAL 2022

Il capoluogo sabaudo ospita la decima edizione del jazz festival  dall’unidici al diciannove giugno.

(Credit e Fonte: sito web Torino Jazz Festival)

 

Sarà un’edizione di altissimo livello quello del Torino Jazz Festival 2022 (TJF) che si terrà nel capoluogo piemontese dal prossimo 11 al 19 giugno.

 

La decima edizione del TJF è un inno di speranza musicale che prende vita dopo i due anni della pandemia Covid-19, che ha “colpito duro” il settore musicale. Nonostante questo, il TJF ha assorbito l’urto e propone agli appassionati un cartellone di concerti e incontri di primissimo piano, in un equilibrio naturale tra l’internazionalità dell’evento e la valorizzazione delle realtòà locali sul territorio.

La direzione artistica dell’evento è affidata alla consolidata (e competente) coppia formata da Diego Borotti e Giorgio Li Calzi.

 

Diego Borotti ha espresso così la sua visione del festival dalle colonne del sito ufficiale della manifestazione: “Ritorna la grande festa culturale cittadina che amalgama, in unico palinsesto, grandi teatri e piccoli club, musicisti di fama planetaria ed emergenti. La presenza dei jazz club, delle scuole di jazz cittadine, gruppi stabili, capaci di progetti artistici profondi e di ospitare solisti di fama internazionale, è il risultato di una scelta precisa di mappatura delle risorse umane e strutturali esistenti”.

 

Giorgio Li Calzi invece ha invece espresso in modo molto sapiente l’importanza della musica jazz nei momenti difficili:” Il jazz ha sempre rappresentato la libertà e la fusione tra le comunità e le culture. E proprio questo rappresenta la nostra filosofia, per riuscire a vivere con consapevolezza e partecipazione un pianeta drammaticamente e meravigliosamente vivente”.

 

A questo link il programma completo della manifestazione http://www.torinojazzfestival.it/programma-day-by-day/ .

 

La biglietteria e tutte le relative informazioni sono disponibili qui http://www.torinojazzfestival.it/biglietteria-tjf/ .

 

Opificio della Musica parteciperà a molti eventi, nella speranza di incontrare molti dei lettori e godere insieme di quella musica che, oltre a essere improvvisazione, mette in evidenza l’importanza della condivisione. Buon Torino Jazz Festival 2022.

 

Emmanuele Macaluso